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Isola di Capraia

Capraia , la selvaggia, a metà navigazione fra “il continente” e la Corsica.  Igilium Minor, per distinguerla dell’isola del Giglio (Igiilium Maior) isola da capre, i romani non aveva sbagliato a definirla cosi.
Isola aspra, con coste frastagliate che scendono a picco sul mare, caratterizzata da una bassa vegetazione a macchia mediterranea, piccolissime spiaggette e insenature dove poter fare il bagno. Viene definita dagli escursionisti un vero paradiso, per la bellezza e la difficoltà dei suoi percorsi. Sull’isola troviamo una continuità di vita dall’epoca preistorica fino ad oggi. Attualmente sono visibili resti medievali, come la chiesa di Santo Stefano, le torri di avvistamento e  il Forte ,post medievale, di San Giorgio.
Capraia, come altre isole dell’arcipelago, venne utilizzata come  carcere a partire dal 1873. Un carcere produttivo, con principalmente allevamento di capre e pesca. Ancora oggi è possibile vedere alcune delle tracce lasciate da questo periodo storico sia nell’area abitativa moderna che all’interno di percorsi di trekking.
Attualmente parte della attività agrosilvopastorale, sono state recuperate per dare a Capraia nuova vita.
Un’isola tutta da scoprire con percorsi modulabili ad ogni tipo di visitatore.